lunedì 8 dicembre 2008

Casa de los Niños, 8 dicembre 2008

Le nostre casette sono piene di finestre: piccole, grandi, di tutte e dimensioni. Ci piace che entri tanta luce nelle stanze e che siano inondate dai riflessi del cielo e dal calore del sole.

Nella casetta dei bambini, quella dove viviamo noi, ce n’è una che non so se sia frutto della mia fantasia o esista davvero. La chiamo: la finestra dei sogni, o anche, dei sogni realizzati.

Da quella finestra io vedo scorrere la vita attorno e la contemplo con stupore e spesso con commozione. Infatti, a volte mi metto alla finestra, in silenzio, senza farmi vedere, per godere o riflettere su quando accade nel palcoscenico della vita in cui siamo immersi.

Da lì, per esempio, vedo María René che prende la mano della mamma Cristina, e insieme passeggiano felici in giardino. La bimba guarda la mamma dal basso in alto, e le chiacchiera, le sorride, e poi si lancia a dirle: “Mami, ti voglio bene!”. E alla mamma Cristina, che è seria e composta, cominciano ad illuminarsi gli occhi, e poi la solleva e la spinge sull’altalena.

Quattro anni fa, María René era stata sottratta alla mamma perché era considerata incapace di darle le cure necessarie per far fronte alla sua malattia. E la bimba fu affidata agli zii, prima di entrare in ospedale. Due anni e mezzo fa, quando noi conoscemmo la bimba, proprio in ospedale, l’Ente locale per i minorenni decise che –superata la fase critica della malattia- María René doveva entrare in un orfanatrofio, pensando sempre nell’incapacità della madre di farsene carico. Lí sarebbe rimasta fino alla maggior età. E la madre avrebbe potuto vederla solo durante i fine settimana, con un permesso scritto. Fu allora quando noi offrimmo la nostra disponibilità affinché la bimba fosse ospite della nostra casetta e la madre potesse vivere vicino a lei. I giudici accettarono la nostra proposta e il giovedì 4 maggio 2006 María René varcó le soglie di casa nostra!

Che emozione quel giorno! Anche l’altra sorella di María René era stata sottratta alla mamma e così, arrivati nella nuova casa, all’inizio dell’anno scorso, usufruendo di spazi più ampi, mamma e figlie vennero a formar parte delle nostra casetta, anche se i medici ci chiesero di continuare ad avere un occhio speciale per la salute di María René. La bimba, infatti, dormiva nelle stanzette con gli altri bimbi della casetta in modo da poterle somministrare noi, alle ore indicate, anche di notte, le medicine necessarie per frenare gli attacchi del suo virus.

In questi ultimi tempi, siamo riusciti a sistemare alcuni ambienti più adatti e questa sera, María René si è trasferita definitivamente, anche a dormire, con la mamma e la sorella maggiore. Non è mica andata lontano, semplicemente nella casa qui di fronte, e possiamo controllare in ogni istante il suo stato di salute.

Stasera si è ricomposta, anche negli spazi fisici, la famiglia di María René. Questo avevamo pensato e sognato per lei e per la sua mamma sin dal primo momento e questo si è realizzato oggi. Dalla mia finestra dei sogni vedo una bimba allontanarsi un po’ da me, e non posso negare la mia commozione perché lei è un frutto bello e speciale della nostra casetta, e l’abbiamo sentita sin dall’inizio come una figlioletta. Con commozione ricordo quando quel primo giovedì di maggio del 2006 la ricevemmo a casa insieme a Luciana, appena arrivata in Bolivia per darci una mano. O quando, all’inizio di agosto dello stesso anno, quasi per
scherzo, Tania e Ilenia mi chiamarono in corridoio per mostarmi una sorpresa, e tolsero improvvisamente le loro mani che sostenevano María René e lei incominció a camminare.
Oggi dalla mia finestra contemplo commosso il distacco di questa bimba dalla nostra casetta. Noi l’abbiamo portata per mano il tempo che Dio ha voluto. Ora sembra che sia lei che porta per mano la sua mamma, considerata sempre incapace e sottovalutata, e sogniamo che insieme potranno continuare a camminare felici nel giardino della vita.

Dalla famosa finestra dei sogni, noi continueremo a seguirle con occhi attenti e premurosi, pensando e sognando ció che è bene per loro. Dalla finestra dei sogni, in questi giorni vedo pure Evita che si muove come una trottola per il giardino. Lei é sempre piena di energie e
questo suo scodinzolare frettoloso non dovrebbe stupirmi piú di tanto. Ma anche per lei si sta realizzando un sogno. Domenica prossima arriverá la sua mamma a prenderla per portarsela con sé... E Evita sa di questo arrivo e non vede l’ora di incontrarsi con la sua mamma, che lei non ha mai visto...

Abbiamo preparato una festa speciale per questo giorno. Ci sará, infatti, l’inaugurazione della casetta dei 7 nani, cosí chiamiamo la casetta che abbiamo costruito qui fuori in giardino, con dimensioni e spazi adatti per i bimbi, su due piani, e che avrá la funzione di asilo il prossimo anno scolastico, e che servirá pure come luogo di gioco al coperto per i nostri bimbi piú piccoli in tempo di piogge. In queste settimane gli amici della Comunitá l’hanno sistemata a puntino e dipinta come una piccola nave, con tanto di mare, pesci, timone e vele dentro. Spero che dalle foto si possa vedere quanto é bella e simpatica! Domenica pomeriggio, Evita sará invitata a entrare da sola in questa casetta, per inaugurarla, e dentro troverá un regalo: ci sará la sua mamma ad abbracciarla, senza che lei se lo aspetti. Quell’abbraccio sará tra loro due sole... E poi faremo una grande festa di saluto per la nostra Evita, arrivata qui a casa, denutrita e col volto spento e bruciato, il primo marzo dell’anno scorso. Ed ora é cosí bella e vispa!

Ma anche Evita non se andrá troppo lontano da noi. Per lei, la sua mamma i suoi nonni é giá pronta una casetta di due piani nella nostra cittadella a 4 passi da qui. Dalla nostra finestra dei sogni godremo commossi le passeggiate per la cittadella di un’altra famiglia ricomposta. E’ proprio bella e speciale la nostra finestra dei sogni realizzati!

... Questo fine settimana, come si sa, sono venuti a farci visita i vicini, preoccupati e spesso contrariati per i supposti misteri che circondano la nostra casetta... I bimbi, i ragazzi, i giovani e le nostre famiglie hanno preparato una bella festa per loro, con balli tipici e racconti di esperienze di vita. Poi la visita guidata agli ambienti della casa, ai progetti in corso, e alla cittadella. Alla fine, un senso profondo di meraviglia, stupore e incredulitá oltre che di ringraziamento per quanto sta nascendo qui attorno e di cui si beneficeranno anche i bimbi poveri del quartiere.

Da parte mia, un altrettanto profondo ringraziamento alle ragazze e ai giovani della Comunitá che sono qui con noi a lavorare sodo, con idee,visioni di bene e proposte concrete che ogni giorno prendono corpo, econvertono i cuori increduli. Ieri pomeriggio sono venuti pure Anna e Maurizio, coppia amica di Udine in visita alla figlia sposata qui a Cochabamba, con cui abbiamo avuto la fortuna di conoscerci anni fa. Arrivati alla cancellata della cittadella pure loro hanno contemplato commossi il sorgere delle casette e l’animarsi della vita, con una infinitá di panni stessi attorno alle case, e grida di bimbi. Abbiamo in archivio una foto fatta insieme dallo stesso angolo, quando vennero a trovarci in settembre dell’anno scorso: non c’era niente, solo una grande distesa di campi coltivati a granoturco.
Dalla finestra dei sogni della nostra casetta, sempre con tanta commozione e gratitudine, riesco pure a vedere e a riconoscere i nomi e quasi tutti i volti degli amici e delle amiche, sparsi in tanti angoli del mondo, che con il loro amore, la loro amicizia, il loro impegno, la loro fiducia, la loro competenza, la loro generositá, i loro suggerimenti, le loro preghiere, gli incoraggiamenti e la vicinanza, rendono possibile, giorno dopo giorno, la realizzazione di questo sogno. Grazie davvero a tutti, grazie di cuore e spero proprio che tanti possano venire qui e vedere.

In queste parole é anche il senso del Natale che si avvicina. E sará il primo Natale che passeremo con le nostre famiglie, e i nostri bimbi, quinella cittadella arcobaleno. Vediamo, infatti, il volto di Gesú, povero e piccolo, che viene tra noi, e a cui abbiamo cercato di dare ospitalitá e calore, condividendo la nostra vita e i nostri sogni. Noi siamo contenti e ci sentiamo veramente fortunati al poter riceverlo, nella sua casetta, nella sua cittadella!

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