lunedì 15 aprile 2013

Grazie di ... cuore

Grazie di... cuore

Ripenso a questi mesi di silenzio... perché faccio fatica a scrivere o a trovare il tempo per scrivere... in questi mesi. Ma mi capita tra occhi la foto di Orlando con Nicol e Kelly, nel nostro giardino, e un poco più il là foto del piccolo Gianluca in braccio a una mamma... E allora rubiamo un po’ di tempo al sonno.

Ripenso anche agli anni che sono trascorsi da quando abbiamo sfidato innocentemente le nostre poche forze, le nostre nulle risorse e la nostra inesperienza e ci siamo lanciati insieme al sogno della “Casa de los Niños”...

E viene veramente da dire: “Grazie di cuore, davvero, grazie di cuore a tutti!”

Lo ripeto spesso, ma credo che non ci stancheremo mai di ringraziare e di ringraziarci.

Orlando, Nicol, Kelly e Gianluca sommano insieme poco più di 9 anni. Non sappiamo perché ci siamo incrociati con le loro storie. Gocce d’acqua del piccolo ruscello della casa de los niños che a un certo punto si sono mescolate e hanno intrapreso un percorso comune. Un percorso non facile perché ci vuole tanta delicatezza per prendere in mano la storia di chi è piccolo e soffre: è come l’acqua del ruscello che scivola via dalle mani. Bisogna tenerle bene strette le mani!Il cuore ci sospingerebbe verso un risultato immediato, a vedere superata in poco tempo una situazione difficile di malattia. Ma il ruscello ha il suo ritmo, ha una sua pista, ha i suoi imprevisti. Allora si intraprende insieme il lento scorrere verso l’incertezza di sbocchi e di decisioni difficili.

Infatti, quanto tempo abbiamo impiegato prima di decidere quando, come, dove operare al cuore i tre piccoli della foto? A quante porte abbiamo bussato, quanti amici abbiamo coinvolto, quanti pareri ascoltato? Con questi bimbi abbiamo persino preso contatti in Brasile e con due di loro siamo volati sin lá. Ma anche in Brasile i medici hanno avuto timore. E’ tornata l’apprensione in noi: che decidere? Di chi fidarci? Ed è continuata l’attesa, lo scorrere lento del ruscello.

“Ma si tratta di bimbi in situazione delicata, dobbiamo accellerare i tempi!”, dicevamo tra di noi.

... Sono passati alcuni mesi e Orlando, Nicol e Kelly ora possono giocare come tutti gli altri bimbi, le gocce d’acqua della loro vita possono scorrere, rincorrersi, tuffarsi, mescolarsi senza timore come e con quelle di tutti gli altri bimbi che non sono nati con un grave problema al cuore. Loro non lo sanno, forse un giorno qualcuno glielo dirà che la loro vita era in pericolo. Forse oggi semplicemente si stupiscono perché, nonostante il sudore dei giochi, il loro corpo non li frena più come prima. E allora continuiamo a giocare! E poi potranno pure ritornare alla loro casa, tra le braccia di chi vuole loro bene, ma mai avrebbe trovato la strada per un difficile e costoso intervento. Si staccano dalla casa de los niños: il ruscello si divide in rivoli di acque serene che ritrovano il loro percorso naturale.

... Sono passati più di 4 mesi e il corpo del piccolo Gianluca non presenta sintomi della gravissima operazione all’intestino che ha dovuto subire in quella notte di panico per tutti noi che giravamo forsennati da un ospedale all’altro della città. Tra quattro giorni il bimbo compirà 10 mesi. E sarà una festa per lui senza ricordo, tutta proiettata in avanti perché le fresche gocce d’acqua di un ruscello non guardano indietro. E come potrebbere essere diversamente, con quei suoi occhi neri spalancati furbescamente al davanti a sé!

Ripenso alle nostre poche forze, alla nostra inesperienza, alla povertà delle nostre risorse, ma c’è qualcosa che ci tiene uniti, pur senza conoscerci, pur senza condividere la stessa casa, la stessa nazione, lo stesso credo. Ma se ci ripenso, credo che abbiamo un credo comune. Credo che siano l’amore e l’attrazione per la debolezza, per la verità, per i sogni a tutti i costi, per il lottare fino all’ultimo insieme, per mescolare le nostre acque senza timore di sporcarci, che ci spingono a gesti generosi, a un impegno forte, costante, al di fuori di qualsiasi calcolo, silenzioso ma comune. E viene un momento in cui, secondo le nostre forze, con libertà ci abbandoniamo allo scorrere sereno, o a volte burrascoso, del ruscello della casa de los niños. E succede che cuori di bimbi riprendono a battere con il ritmo della normalità.

E allora è davvero un grazie di ... cuore che, da questo angolo sperduto della Bolivia, vola staccando gocce di feconda riconoscenza su tante città dell’Italia, ma si stende anche sulla Svizzera, il Brasile, la Germania, l’Argentina, la Spagna, la Colombia, il Cile, gli Stati Uniti, la Francia e l’Olanda ...

E ci permettiamo di dire a tutti, ora che la nostra cittadella è completa, fiorita di case e di famiglie, che d’ora innanzi vorremmo dedicare il nostro impegno, le nostre energie e le nostre risorse soprattutto a sostenere senza posa e a preoccuparci di curare fino in fondo la debolezza e la malattia di tanti bimbi!