lunedì 28 maggio 2007

festa della mamma

Hola!

In questi giorni si festeggia la festa della mamma. E allora? Anche da noi! Qui peró é un’altra cosa. Innanzitutto, come tutte le feste boliviane (compleanni, anniversari, morti, nascite, ecc.) durano 3 giorni. Qui alla casa l’abbiamo festeggiata sabato con le mamme dei bambini che frequentano la casa per il doposcuola. Ieri c’era festa dappertutto, nelle case, negli angoli delle strade; e oggi l’abbiamo festeggiata alla scuola di Evita e Giovanna. Evita giá la conoscete e Giovanna é una ragazzina yuqui di cui vi parleró prossimamente. Nessuna delle due ha la mamma cosí io e Pino siamo andati a scuola a farne le veci. Sí, tutti e due a fare le mamme!

E’ stata una bella festa organizzata con giochi e varie attivitá. All’inizio é stato veramente simpatico quando l’insegnante ha detto di disegnare quando eravamo “embarazados”, cioé incinta. Vi lascio immaginare la faccia di Pino che continuava a chiedersi: “Dunque, quando io ero incinta...”, con le altre mamme presenti che se la ridevano. Poi c’é stata una specie di corsa coi sacchi ed altri giochi, e insieme ai bimbi si é realizzato un angioletto. Alla fine, una merenda. E’ stata una bella giornata se non fosse successo un incidente di cui abbiamo saputo al nostro ritorno a casa. Una signora, che appartiene ad una delle famiglie seguite, era uscita con i due nipotini per andare a cercare casa, visto che dalla sua era stata appena sfrattata.

Un’auto impazzita per lo scoppio di una gomma li ha investiti. La donna é morta, una bambina di 9 anni é gravissima, l’unico salvo é il bambino di 4 anni. Pochi giorni dopo il nostro arrivo avevamo incrociato quella mamma che si era avvicinata quasi piangendo per dire ad Ari che doveva andarsene e voleva aiuto per trovare una casetta per lei, i suoi figli e i tre nipotini.

L’avevamo tranquillizzata dicendo che presto pure la sua famiglia avrebbe avuto una casa propria. Ma la pressione del padrone di casa l’ha obbligata a cercare in fretta una sistemazione provvisoria, conducendola peró a una morte tragica.

Ed é proprio a proposito di questa necessitá di case per le famiglie dei bambini che frequentano la nostra casetta che avevamo intenzione di parlarvi oggi. Partiamo dall’inizio.

Coi soldi raccolti dalla Associazione “Casa de los niños”, ed altre donazioni, sono stati acquistati, alla fine dello scorso anno, 48.000 metri quadrati di terreno con la casa, che é quella che stiamo abitando, la scuoletta e il meraviglioso giardino. Restano comunque liberi 4 ettari di terreno su cui dovrebbe nascere il “villaggio arcobaleno”, un “progetto ambizioso”, ma sorretto da tante buone idee e soprattutto dalla voglia di fare realmente qualcosa di concreto e definitivo per tante persone.

Si tratta di tante piccole casette, un centinaio, di 60 metri quadrati ciascuna, da dare alle famiglie piú bisognose che non hanno casa e si spostano continuamente da un luogo all’altro; per loro non c’é mai nessuna sicurezza. Per qualcuno sará la prima volta che avranno una casa dove nessuno li mandará via. Sará un piccolo paesino con le case, i laboratori, la scuola, i campi giochi e l’orto per ogni famiglia. L’idea di fondo é quella di aver vicino a questo centro dove abitiamo attualmente noi, tutte le famiglie dei bambini, in modo che loro si sentano piú appoggiate e possano essere seguite adeguatamente.

Le case sono piccoline se si pensa dovranno ospitare una media di 8 persone. Ma se teniamo presente che tali persone vivono ora in stanzette di 15 metri quadrati, senza servizi, si tratta senza dubbio di un bel passo in avanti; infatti, qui avranno le loro stanze, la cucina e il bagno. Per le famiglie piú numerose, si é pensato di appaiare due casette.

Per la costruzione é stata interpellata una Istituzione che al costo di 3.700 US (circa 3.000 euro) consegnerebbe ogni casetta, che non é un prefabbricato, ma ha una struttura in muratura, giá abitabile provvista di luce ed acqua. Il costo é cosí basso perché ogni famiglia deve partecipare con due persone alla costruzione. Stiamo pensando che sia opportuno aggiungere un po’ di arredamento per rendere piú dignitosa la casetta: letti, tavolo e sedie, cucina a gas, per cui ci sará una spesa ulteriore di circa 200 euro. E’ da tener presente che ogni famiglia dovrá contruibuire con una quota simbolica mensile e dopo 5 anni sará praticamente padrona della propria casetta.

Ne vorremmo costruire subito una quindicina per le situazioni piú gravi. La cosa interessante é che in un mese di lavoro ci verrebbero consegnate tutte queste casette proprio prima dell’arrivo dell’inverno, stagione che preoccupa anche qui per la situazione precaria in cui vivono tante famiglie. Proprio oggi, infatti, siamo stati a trovarne una che vive in un cantiere aperto, protetta solo da lastre di lamiere. Potrete immaginare come vivono 5 persone lí dentro, soprattutto i bambini, quando di notte la temperatura scende fino a 5 o 6 gradi.

C’é giá un fondo per partire, grazie alle offerte precedenti, ma servono ancora circa 30.000 euro per cominciare a dare vita a questo progetto di solidarietá e speranza. Da qui ne vediamo ogni giorno l’urgenza e la necessitá!

Betty e Pino

P.S. Salutoni a tutti i Rotegliesi

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