"Abbiamo giá fatto il cielo!"
E' stato il grido di gioia di Betty quando stasera ho aperto la nuova stanza giochi dei bambini, stanza che lei sta disegnando e pitturando insieme a Pino. E bisogna tener presente che lo fanno nei momenti liberi della giornata.
Sono rimasto impressionato da questa semplice frase mentre contemplavo con ammirazione e soddisfazione le volute di azzurro che ora fanno da sfondo alle quattro pareti della stanza.
"Abbiamo già fatto il cielo". Ritrovo in questa semplice frase il senso profondo di ammirazione che traspare dai primi capitoli della Bibbia quando Dio, al termine di ogni giornata del suo lavoro, diceva a se stesso che tutto quanto aveva creato quel giorno "era buono".
Mi viene come da dire che qui, in questa casetta dei bambini, possiamo fare persino il cielo o, detto in un altro modo, possiamo farci avvolgere dal cielo. Il contatto quotidiano con i bambini, con questi bambini un po' speciali, toccati dalla malattia, segnati da tante situazioni drammatiche, ma che ti abbracciano, ti baciano, che corrono o "miagolano" per farsi coccolare, ci fa sperimentare una protezione speciale del cielo, ci trascina in una dimensione che ha il sapore del divino.
"Abbiamo già fatto il cielo". E' un pezzo di casetta che si è costruito oggi, una pennellata di bellezza che rimane a sigillare il contributo di ognuno di noi che crediamo in questo sogno. Sì, perché insieme a chi fa il cielo c'è pure chi fa i cappelletti, chi fa i disegni, chi fa le commedie, chi fa il postino, chi fa il tifo, chi fa i progetti, chi fa la blog, chi fa le mandorle atterrate, chi si scervella per trovare sponsor, chi cuce, chi soffre in silenzio, chi dona il proprio tempo, chi...
Presto manderemo le foto del cielo, dei prati, dei ruscelli, degli animaletti che sorridono e dei nostri bimbi stupiti che potranno godere di questo paradiso...
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