martedì 11 marzo 2008

mamma sebastian

Questo pomeriggio sono venute la sorella e la nonna di Sebastian per avvisarci che la mamma non ha retto e venerdí scorso é volata in cielo, da sola nel suo paesino dell'altipiano...., probabilmente per un edema polmonare...

Ci eravamo incontrati due settimane fa in ospedale per gli esami suoi e dei bimbi, ma poi lei non aveva voluto farsi ricoverare e si é recata al suo paesino, ormai senza speranza. Credo che il dolore piú grande per lei era il fatto che il marito l'aveva lasciata per un'altra. Infatti, il papá di Sebastian é venuto a trovarlo anche domenica scorsa insieme ad un'altra signora...

La sorella (la nonna non parla lo spagnolo) ci ha pregati di continuare a tenere il nipotino e di non affidarlo mai al papá anche perché lui, tempo addietro, aveva cercato di fargli del male. Nessuno degli altri zii potrá farsi carico del bambino per cui adesso lui rimarrá definitivamente con noi. Domani festeggeremo un anno dalla sua venuta qui a casa, lo stesso giorno di Manuel.

Sebastian non saprá della mamma... Noi porteremo per lui, nel cuore, questo dolore grande, che ci ha sconvolti e sorpresi...

La ricordiamo insieme!
Ari e bimbi

domenica 2 marzo 2008

due piccoli pensieri notturni

Casa dei bambini, 27 febbraio

L’altra sera María René, faceva i capricci, cosa molto comune in lei da un tempo in qua. Mi sono messo seduto vicino a lei, e agli altri bimbi che stavano prendendo la tazza notturna di latte, e ho raccolto alcune delle sue lacrimucce sul mio dito indice. E insieme abbiamo cominciato a
declamare e a compiangere addolorati le sue lacrime versate inutilmente: “Povera lacrimuccia scesa ad irrigare tristemente il volto di una bimba capricciosa. Beviamoci questa lacrima cosí María René la smetterá di farsi vedere cosí brutta.”

I bimbi erano attoniti in contemplazione della lacrima sul mio dito, improvvisamente sparita nella mia bocca. Anche María René ha smesso subito di fare i capricci davanti alle mie declamazioni funebri e mi ha chiesto scusa.

Mi é venuto da pensare quante volte si spendono lacrime inutili e abbiamo bisogno che qualcuno ci prenda un po’ in giro per uscire da noi stessi...

In questi giorni mi colpisce il canto degli uccelli nel nostro grande giardino. E’ un ricorrere di vita assordante quasi a volerci tirar fuori da tanti problemi che ci assillano qui attorno. Usciamo in giardino insieme ai bimbi per ascoltare e scoprire gli uccellini e loro ne sono affascinati. E’ un regalo grande vivere in una cittá e poter regalare ai bimbi continuamente il canto gioioso degli uccelli. Questa settimana abbiamo anche trovato un nido, in mezzo all’erba alta, con 4 uova grige picchiettate di nero. Per i bimbi si tratta di una novitá e continuamente mi chiedono di andare a vedere la casetta degli uccellini. Che spettacolo vedere la loro frenesia e la loro sorpresa! E poi le loro domandine: "Dov'é il papá, dov'é la mamma?".

Mi viene da pensare nella fortuna che abbiamo di poter vivere qui, in questa casa, in questo bel giardino, di cose semplici e meravigliose che la natura ci regala. E i bimbi imparano a stupirsi della bellezza della vita...