domenica 18 gennaio 2009

I sandali di Celestina

Oggi, domenica, ho avuto un po’ di tempo per lavare i sandali di Celestina... Celestina ha circa 10 anni. L’età esatta non la sappiamo. Viene dal villaggio di Karpani, lassù sull’altipiano boliviano, a 4000 metri. Quelli che hanno avuto la fortuna di essere stati sin lassù hanno stampato nel cuore, per sempre, il volto dei bimbi e delle famiglie che formano il villaggio, fuori dal tempo e lontano da qualsiasi immaginazione, in una cornice naturale maestosa.

Celestina è una bimba bellissima, ogni volta che ne parlo ripeto la stessa cosa. Non dice una parola in spagnolo, come del resto ogni bimba del villaggio, ma il suo volto è l’espressione della simpatia. Ieri pomeriggio, per circostanze provvidenziali, siamo arrivati fino a casa sua, nascosta tra sentieri sassosi quasi impraticabili, su insistenza di una giovane mamma di Karpani che ci aveva avvisati del suo preoccupante stato di salute. Celestina non ha la mamma, morta mentre dava alla luce il suo terzo figlioletto. Lassù non esistono le levatrici...

Mi piace pensare che ieri la sua mamma, dal cielo, ha voluto salvare questa sua bimba, mettendola sul nostro cammino. Noi, infatti, abbiamo portato la sua figlioletta d’urgenza in ospedale senza comprendere bene il motivo del suo critico stato di salute: febbre alta da oltre una settimana, gonfiore disseminato in tutto il corpo, l’impossibilità di camminare, una grave difficoltà respiratoria, una protuberanza a livello della clavicola che mi ha fatto pensare in una grave frattura che poteva aver compromesso i suoi polmoni.

Alle 5 del pomeriggio eravamo in ospedale a Cochabamba e lì i medici, molto preoccupati, si sono dati da fare con grande generosità e impegno. Anche se era sabato pomeriggio, hanno convocato vari specialisti e alla fine sono riusciti a togliere dai polmoni di Celestina tre grossi flaconi di puss, per un’infezione polmonare di cui non si sa bene l’origine. A mezzanotte gli edemi si sono sgonfiati e la respirazione della bimba si è quasi normalizzata. Anche noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Poi Celestina si è addormentata e pure noi siamo andati a casa a riposare.

Oggi Celestina sta visibilmente molto meglio, anche se non può mangiare ancora niente e dal suo corpo pendono vari tubi che le impediscono di muoversi e di parlare. Il suo papà non è ancora sceso dal villaggio per visitarla. E lei lo sta aspettando con ansia.Il suo corpo è protetto da una vestaglietta ospedaliera mentre i suoi vestitini, dopo la lavatrice, sono qui fuori che asciugano. I sandali li ho lavati a mano.

Ho sottolineato nel titolo di questo messaggio proprio i sandali perché per me, per noi che siamo qui a contatto con questi nostri amici, i sandali rappresentano uno strumento indispensabile di sopravvivenza per tutti questi fratelli che vivono in zone così disagiate.Ci vorrebbe l’occhio professionale di Ermanno Olmi per riprendre in fotogrammi la storia di questi sandali. Sono fatti a mano con gli scarti dei copertoni dei camion. Fissati con alcuni chiodi ad U. Potremmo dire che fanno concorrenza alle fibre di vibram. In effetti, si tratta dell’unico materiale capace di resistere per un buon tempo al duro terreno delle montagne rocciose dell’ altipiano. Grazie a questo strumento, usato da tutti lassù, i bambini possono correre a rompifiato su e giù per le loro fantastiche montagne. I sandali di copertone aderiscono ai loro piedini per mesi interi, giorno e notte, senza intermediazione di calze (tanti ricorderanno quante paia abbiamo regalato loro anni fa, inviate dagli amici italiani!).

Stasera, nel suo lettino d’ospedale, Celestina sorrideva soddisfatta mentre l’infermiera le lavava i piedi con acqua calda. Poco prima, io avevo lavato i suoi sandali neri, infangati con la terra rossa dell’altipiano. Stasera scopro in questi sandali il simbolo della povertà e della caparbietà che dai rifiuti della nostra ostentosa civiltà sa trarre utilità e persino un necessario legame con la terra dove uno vive.I bimbi, le famiglie, le persone di Karpani e dintorni sono tra le più povere del mondo, con un 50% di mortalità infantile, con un reddito annuo che non raggiunge i 200 euro. E siamo entrati nel 2009! Ma Celestina. come del resto tutti i bimbi di Karpani, è fortunata: oltre a vivere in un villaggio bellissimo, gode pure del sostegno di amici che la portano nel cuore e le permettono di collaborare al miglioramento
delle condizioni di vita della sua famiglia.

Ieri, tutti insieme, come ci dicevano i medici dell’ospedale, abbiamo salvato la vita di Celestina. Siamo sorpresi e felici.Che i sandali dell’amicizia che ci unisce con tutti ci facciano sempre arrivare al momento opportuno all’appuntamento dell’amore e del servizio.
E che la vita e il sorriso splendano sempre sui volti dei nostri bimbi. E che il nostro cuore, in silenzio, ne goda