venerdì 31 agosto 2007

Abbiamo creduto insieme al sogno

Ciao!


Abbiamo creduto insieme al sogno bello di poter avere un centro dove ospitare i nostri bambini e dove poter alloggiare tante delle nostre famiglie. Tanta generositá ci ha sostenuti e ha reso tangibile questo sogno, che non abbiamo certo inventato noi ma che é venuto delineandosi piano piano, come cresce nel silenzio un bimbo nel seno della madre.


Questo periodo, tra l’altro é marcato da una grande stanchezza, alleviata dalla presenza preziosa di tanti amici e tante amiche che sono venuti personalmente a condividere le nostre semplici giornate. La stanchezza si traduce spesso in un certo rilassamento e in una non chiara visione del futuro, specie nelle decisioni da prendere o nelle prioritá da tener presenti. Ma siccome siamo in tanti, e in tanti cerchiamo di avere un cuore pulito, é un giogo soave sopportare la durezza di questi giorni e la fatica. Cerchiamo di andare avanti con serenitá. I bimbi ci spronano, ci danno animo. Gli amici ci sostengono.


E la casa si riempie di nuovi volti. Da due giorni, infatti, sono arrivate Roxana e Miriam, due sorelline, di 9 e 12 anni, della stessa tribú di Giovanna e che i genitori vorrebbere salvare dagli stessi gravi problemi che Giovanna ha vissuto. E poi c’é Marianita che ieri mattina é tornata a casa dall’ospedale. Cosí sono 4 le bambine della tribú Yuqui che vivono con noi. Probabilmente la venuta di Mariana ha provocato un po’ di scombussolamento nella salute di tutti noi, visto che ci siamo improvvisamente raffreddati e riempiti di tosse, ma valeva la pena riprendere con noi questa bambina che oggi/domani compie 3 anni e da quando aveva 7 mesi ci é stata affidata.


Scopro ogni giorno di piú che la bellezza di questa casa sono i volti dei nostri bimbi. Dietro questi volti si nascondono storie belle che ogni giorno si arricchiscono di particolari gioiosi e commoventi. Non si puóimmaginare cosa significa per noi, per esempio, vedere il piccolo e gracile Manuel che ha imparato ad avvitare l’indice sulla sua guancina per segnalare che la ministra é buona (ho scritto ministra, per errore, invece di minestra), lui che non sa ancora dire una parola. O María René che, nonostante i suoi capricci, si sveglia al mattino e viene ad abbracciarmi con un “Te quielo mucho, Ali (te quiero mucho, Ari,)”. O Sebastian che oltre alla “T” ora sa sbiascicare pure la “B”. O Evita che vuole dare un bacino a tutti, proprio a tutti, prima di andare a dormire e con questo semplice gesto sbollisce le tensioni interpersonali che magari sono sorte durante il giorno. E Marianita che piano piano impara a giocare di nuovo insieme ad altri bambini, e sorride. O Franco (é il nome nuovo di Antonio che é stato coniato nelle settimane scorse da alcuni dei nostri amici italiani qui presenti) che é qui che mi fa da angelo custode, con tante domande su ogni parola che scrivo in italiano (in questo preciso momento la domanda é: Que es eso, Parola?). E mi confessa che gli piacerebbe imparare ad usare il computer per potersi sentire piú utile qui in casa. E magari un giorno imparerá davvero! O tutte le bimbe piú grandine che prima di andare a letto, stasera, mi hanno detto che vorrebbero fare un regalino a Marianita per la sua festa.


La vita scorre vera dentro di noi grazie a questi particolari semplici, e riusciamo ad andare avanti con rinnovato entusiasmo, nonostante le poche forze.


E mi nasce spontanea questa costatazione: quante cose belle potremmo continuare a fare tutti insieme! Un giorno abbiamo gridato di gioia per il cielo che era stato fatto nella stanza dei nostri bimbi. Speriamo di poter gridare presto la nostra gioia per la prima casetta che sará fatta per una delle nostre famiglie. Oggi – tra l’altro- sono venute due di loro per comunicarmi che erano state cacciate via di casa e che non sapevano dove rifugiarsi (con tanti figli sulle spalle, nessuno le vuole!).


Probabilmente una verrá qui da noi, nei prossimi giorni, quella di Carlito ed Hilda, visto che il fratellino piú piccolo non ha neanche un mese di vita e le possibilitá di proteggerlo sono limitate. La cosa bella é che proprio in questi giorni si sono avvicinati alcuni papá dei nostri bimbi dicendo che vorrebbero offrirsi per la costruzione delle case proprio in questo periodo
in cui c’é grande scarsitá di mano d’opera.


Un’altra cosa bella é che oggi abbiamo finito di scavare il pozzo. A 86 metri di profonditá abbiamo acqua sufficiente per poter dar da bere a piú di 1.000 persone.C’é uno scritto bello di Martin Luter King sui sogni. Tanti senza dubbio lo conoscono. Il nostro sogno é maturato dal cuore e forse per questo coinvolge tanti. Teniamo gli occhi fissi lí e siamo sicuri che presto fioriranno casette nel terreno bello che ci circonda. Dentro la casa fioriscono volti di bimbi e fuori fioriranno casette: mi sembra logico!


Un abbraccio grande a tutti e un saluto speciale a chi ha lasciato il suo cuore e il suo affetto qui, dopo la partenza.
Ari

lunedì 27 agosto 2007

Stasera sono un po’ piú sveglio del solito

Ciao! Stasera sono un po’ piú sveglio del solito: vedo se dura e riesco a mandare qualche notizia.

Sono successe tante cose in questi pochi giorni, difficili da riassumere. La cosa piú importante é che Marianita sta migliorando a vista d’occhio. Non ha piú la febbre e rimarrá in ospedale solo per alcuni giorni. Io ero molto preoccupato, domenica pomeriggio, perché avevo paura di una possibile meningite, cosa che ho visto in alcuni casi di bambini yuqui. Sono contento che sia in ospedale cosí mi sento piú tranquillo. Lí é sotto controllo costante.

Oggi abbiamo ricoverato in ospedale Yovana, la ragazza ammalata di AIDS che abbiamo accompagnato in macchina in ospedale, per accertamenti, una decina di giorni fa, insieme ad altri 6 amici di strada. Non ce la faceva piú a stare in piedi... Vedremo quanto durerá. Intanto é curata. Lei la compagna di Felipe, quel ragazzo che é cieco per essere stato pestato anni fa dai poliziotti e che avevamo fatto curare due anni fa, quando venne Luciana.

Sabato é venuto a Cochabamba Mariano, insieme a suo padre. Eravamo molto felici di rivederlo. Ci sembra che stia bene. Lui voleva rimanere qui a casa da noi, ma il papá ha preferito riportarlo al paese. Pure suo fratellino, Ari Severino, che é in ospedale a San Carlos, si sta riprendendo bene. Abbiamo chiesto che Mariano e Remi possano venire insieme, nelle prossime settimane a passare qualche giorno qui da noi. A San Carlos é stato portato pure quel bambino giallognolo –Alvaro- che il nonno ci fece conoscere a Chimoré. Ma non ha voluto che fosse ricoverato perché non sapeva dove fermarsi a dormire, cosí il viaggio é servito solamente per una necessaria trasfusione di sangue al bimbo.

Sabato abbiamo portato qui a casa Maria e suoi due figli ammalati di AIDS: Jazmani y Kevin. Le abbiamo parlato chiaramente sulla necessitá di lasciarli qui da noi, ma la decisione deve prenderla lei, anche se non sappiamo da dove tirerá fuori l’intelligenza per poter curare i suoi due figli, a parte che ne ha altri 6 in centri dello Stato. Sabato era il compleanno di Maria Grazia, Michela (la ragazza di Carpi che abbiamo ospitato in queste due settimane) e della stessa Maria. Cosí abbiamo fatto un bella festa per loro in giardino, invitando a tutti i bambini che vengono a mangiare qui a casa durante la settimana. Per ognuno c’era un regalino...

Ora cado dal sonno e vado a letto. Buona notte!

lunedì 20 agosto 2007

J.Sebastian

Ciao a tutti! So che avrei dovuto scrivere prima, e di materiale ce ne sarebbe, le cose che succedono qui sono tantissime e ogni singolo momento sarebbe degno di essere raccontato, anche se fa parte di una giornata come tante... ma forse proprio per questo si fa fatica a fermarsi per scegliere cosa dire e cosa non dire.


Vedere i tre bimbi “grandi” di casa (Eva, Sebastian e M.René) che giocano da soli parlandosi come grandi, abbracciandosi e spingendosi a turno sulla macchinina, vedere che Sebastian va a dare la manina a M.René che é caduta la consola dicendole chissácosa, vedere Evita che spiega a Manuel che deve sempre mangiare tutta la pappa e vedere M.René che obbliga Sebastian a fare la pipí nel vasino varrebbe tante inutili edizioni del Grande Fratello!


Oggi vorrei parlarvi un po’ di piú di J.Sebastian, il bimbo che alberga nei sogni di tutte le mamme e nonne emiliane


Ha dei bellissimi occhi a mandorla neri neri che risaltano nel suo faccino paffuto sempre sorridente. E’ dolcissimo, continuamente in cerca di coccole e di abbracci, tranne quando decide di “no abrazos, mi becio no” piú che altro per farci dispetto! Le prime volte era veramente difficile capire cosa volesse, con quel linguaggio in cui mancano cosí tante consonanti... solo Evita lo capiva sempre e ci veniva in aiuto; comunque mi pare che ora stia facendo dei miglioramenti, o forse siamo noi che ci siamo abituati a lui. Bisogna dire che in questo senso le due chiacchierone di casa, Eva e M.René, lo stanno spronando, visto che lui cerca di copiare e ripetere tutto quello che loro fanno e dicono e ovviamente le due streghette se ne approfittano, dandogli ordini e sgridandolo bonariamente per quello che sbaglia come due maestrine.


Per Sebastian il momento della pappa é sacro: che si tratti di colazione, merenda cena o latte della notte nel biberon, non é il caso di scherzarci su; se qualcuno per dispetto gli ruba un biscottino é capace di piangere per mezzora, tanto é permaloso, anche se il biscotto gli viene restituito! Affronta la zuppa e latte biscotti con una pazienza tutta boliviana, a cucchiaiate piene e costanti fino all’ultima goccia. E’ buffissimo guardarlo quando, terminata la la pastasciutta, per non sprecare nemmeno l’ultimo pezzetto di maccheroncino, applica il “Metodo Nonna Luciana”, vi versa un bel bicchierino di acqua e comincia a pulire tutto il piatto a cucchiaiate! Considerando che è arrivato qui denutrito, ha fatto dei passi da gigante per raggiungere i suoi 15 kg di ciccia e simpatia! Anche nella stanza dei materassi il suo gioco preferito é quello di preparare la pappa a noi grandi e imboccare uno ad uno tutti gli animaletti del bosco che ha disegnato la Betty, poi ci mette tutti a nanna con cuscino e copertina!


Non sono tutte rose e fiori, ovviamente, anche lui ha imparato che coi capricci si può ottenere tanto, ed essendo cosi permaloso, basta poco, basta guardarlo seri seri che lui fa il mescolino e scoppia in un pianto inconsolabile e interminabile. Peró in questi casi io e Ilenia abbiamo un sistema speciale: lo mettiamo in castigo nell’angolino, lui continua a piangere per un po’ contro il muro, quindi basta chiedergli “hai finito, Sebastian?” che lui risponde “Cí” (si) e smette improvvisamente, dopodiché, amici come prima, torna scherzare e giocare con tutti!
E’ un bambino tanto dolce, si avvicina a tutti, grandi e piccoli, con le braccia spalancate e un sorriso tanto amorevole e di una bontá tanto incondizionata che é impossibile non volergli un sacco di bene!


Un salutone a tutti,
Franci

sabato 11 agosto 2007

Da tempo non scrivo...

Ciao!
Da tempo non scrivo... Ora che siamo in tanti qui a casa ne approfitto per riposare un po' e magari riposo anche scrivendo e raccontando un pò della nostra vita quotidiana, che é sempre bella e sempre piena di particolari simpatici. Stasera a tavola ascoltavo con piacere i commenti dei nostri cari amici su ciascuno dei bambini, su come veramente si fanno voler bene, su come sono riusciti a carpire -in poco tempo- i segreti e le particolaritá di ognuno, su come gli stessi bimbi hanno trovato un rapporto speciale con ognuno. E io godo di tutto questo. Godo della normalitá della nostra vita, godo della nostra famiglia sparsa in tanti angoli del mondo e che piano piano prende contatto con la realtá della casetta dei bambini, qui a Cochabamba.

La sera é l'unico momento in cui riusciamo a sederci tranquilli e la conversazione scorre sui temi piú diversi, come se da sempre ci conoscessimo. C'é tanta sintonia tra tutti ed é bello vedere come ognuno si incarica di un particolare o inventa le cose da fare o da sistemare senza preoccuparsi tanto dei programmi. Poi i programmi li facciamo lo stesso, ma senza stressarci troppo. Dedichiamo tempo al buon cibo, visto che ne abbiamo la possibilitá. Oggi, per
esempio, ci siamo fatti scaloppine ai funghi, per 10 persone, con l'eccezionale spesa complessiva di 2 euro. E c'era da leccarsi i baffi!

E nel pomeriggio, insieme a tutti i bimbi, abbiamo inziato a prepare i sacchettini per la festa di domenica, con tutti: il mercatino con i viveri da distribuire ad ogni famiglia. E' il gioco che piace ti piú ai nostri bambini, quelli che vengono ogni domenica. Abbiamo fatto fuori tutte le riserve della dispensa. Altri generi ci sono stati regali e buona parte abbiamo comprato. Domenica sará una bella sorpresa per tutti. E nel pomeriggio di domenica ripeteremo la sfida dell'anno scorso: un partitella a calcio Bolivia contro Italia. Siccome siamo in pochi italiani, quest'anno, chiederemo l'appoggio dell'allenatore della nazionale per rafforzare la squadra campione del mondo e difendere il titolo. Fateci il tifo!

Stasera siamo usciti, con alcuni degli amici, per andare a vedere come stava il bambino che volevano affidarci all'inizio di questa settimana. Ora lo vediamo quasi tutti i giorni. Si chiama Jazmani ed é nato il 21 maggio, proprio come Andrea TSK. La mamma Maria compirá 29 anni il 15 agosto.C'é pure un altro fratellino ammalato, di quasi 2 anni, ed altri 4, non ammalati, che vivono in "hogares". Il bebé non sta molto bene, come si puó immaginare, nelle condizioni in cui vive: in strada, con due genitori ammalati di aids e drogati, con una copertina per proteggerlo dal freddo e latte quando c'é... Non sappiamo bene come intervenire in questa situazione. Intanto, cerchiamo di farci amici della mamma. E poi siamo in contatto con la nostra dottoressa sul tema della salute e dei controlli medici. Il bimbo é piccolissimo.
Una notizia bella é che da 2 settimane Gustavo non vive per strada. E' ospite presso un istituto. Non siamo ancora andati a trovarlo ma lí per lo meno é al sicuro.

Ora vado a letto perché mi sto addormentando sul computere.
Buona notte!!!
Ari

sabato 4 agosto 2007

stiamo guardando i cartoni animati

Ciao a tutti!


Mentre vi sto scrivendo stiamo guardando i cartoni animati; non che sia cosa da tutti i giorni, ma a volte anche qui si guardano i cartoni tutti insieme, rigororsamente entro le 8, i piú piccoli vanno a nanna presto.


Maria René come suo solito non riesce a smettere di parlare e di correre davanti allo schermo, finendo col farsi riprendere da tutti, ma é talmente testarda che non accetterá mai di sedersi buona buona come gli altri!


Evita sonnecchia accoccolata con la testa sulle mie ginocchia, Sebastian indica di continuo lo schermo e commenta con i suoi discorsi pieni d tatatatá e cicicí, mentre J.Manuel guarda in silenzio le immagini che scorrono davanti a suoi occhi grandi spalancati.


Juan Manuel é il piccolino della casa, ha appena 20 mesi e giá deve sopportare il peso di due gessi alle gambine. Peró non si lamenta mai, sempre tutto preso ad osservare il mondo che lo circonda col suo musino assorto. Non si lamenta praticamente mai, pur passando la sua giornata tra il box e il passeggino, mentre gli altri bambini gli corrono intorno. A lui basta che qualcuno gli cambi il pannolino, gli dia il suo biberon e poi lo si puó mettere a nanna tranquillo fino al mattino; non piange nemmeno al mattino quando si sveglia, si limita a dire qualche sua parolina o mugolio per far sapere che c’é anche lui.


La cosa piú divertente é vederlo gattonare con quelle due gambine che lo impediscono ma che si porta dietro con un’agilitá che impressiona. Gli piace tanto poter stare nella stanza dei giochi, tutta rioperta di materassi (quella dipinta da Betty) fra, dove anche gli altri bimbi sono tenuti a togliere le scarpine e lo imitano gattonando insieme a lui e giocando ai cagnolini. Forse solo lí si sente veramente uguale a tutti gli altri.


Giovedi peró togliamo i gessi! Vista la forza con cui si attacca alle pareti del box cercando di alzarsi in piedi, qui tutti dicono che non appena si libererá dall’impedimento uscirá correndo dall’ospedale!


E’ un bimbo tanto dolce, sembra un bambolotto, cosí buono e cosí sempre pronto a fare un sorriso gigante appena qualcuno gli si avvicina per dargli un po’ di attenzione. In tutti i giorni che siamo stati qui non credo di averlo mai visto piangere davvero, sono piú le volte che scoppia in una risata improvvisa parlando con i suoi giocattoli!


Stamattina siamo stati tutti insieme a trovare la sua mamma. Siamo arrivati suonando il clacson nella via impolverata in cui vive col resto della famiglia e i due fratellini sono uscti precipitandosi in strada.


La mamma li ha seguiti facendo ben attenzione a chiudere la porta della “casa”, per non farci vedere le condizoni in cui si trova. In effetti chiamarla casa é un po’ una forzatura: dalla porta ho intravisto una sorta di porticato malfermo, pieno di ferri, travetti e calcinacci, terra e polvere ovunque.


I fratellini sono due bei bimbi (qui i bimbi sono tutti belli!), assomigliano a Juan Manuel, ma la differenza tra il nostro cuccioletto e loro é impressionante! Lui tutto pulito, ben vestito, biberon appena finito, loro tutti impolverati, con dei vestitini sudici e, dalla foga con cui hanno afferrato la borsa di generi alimentari che gli abbiamo portato, senza troppa pappa nel pancino.


La mamma sembra piú vecchia della sua etá, potrebbe essere tranquillamente scambiata per la nonna, viste le mamme giovani che ci sono qui. Come si fa a pensare di mandare di nuovo il nostro bambolotto, abituato ad avere il pannolino cambiato quando lo reclama, ad addormentarsi con il biberon tra le manine, a gattonare nel prato circondato dai fratellini, in mezzo alla polvere e allo sporco di una casa dove la tavola non si apparecchia tutti i giorni?


Buonanotte


FRANCESCA