Nei giorni che siamo stati in ospedale, per accompagnare Celestina, i medici ci hanno chiesto spesso aiuto per alcuni bimbi in situazioni difficili. E così questo pomeriggio ci è stato regalato NN, di quasi 3 mesi, con un peso di poco più di 2 chili. E’ nato prematuro il 14 dicembre. La mamma di 22 anni, quando il bimbo è stato messo in incubatrice, se ne è andata dall’ospedale e non ha fatto più sapere di sé... Chissà che dramma dietro la sua vita per compiere un gesto come questo... Non possiamo certo giudicarla...
Il bimbo era vestito da bimba, con un completino rosa, per cui all’uscita dal reparto si è creata un po’ di confusione perché tante persone l’hanno salutato come se fossa una bimbetta e a me è venuto il dubbio. Solo a casa, quando abbiamo cambiato pannolino, si è confermato quanto mi era stato anticipato dai medici: un bel bimbetto, con una facciotta bianca bianca, e un volto splendido.
Non ha un nome e non glielo daremo noi. Per adesso si chiamerà: bebè, il nuovo bebè della casa.
Quando siamo arrivati a casa, in giardino c’erano tanti bimbi a giocare: Marianita, Maria René, Sebastián, Anahí, Iver, Manuel, Edson, Marcelita, Jhenni, Carlita e altri. Tutti sono corsi ad abbracciarlo e fargli festa. Lui era felicissimo e i nostri bimbi pure. Poi gli abbiamo fatto conoscere David mettendolo di fianco a lui nella sua culla. Era impressionante vedere la differenza tra l’uno e l’altro!
Noi abbiamo preso l’impegno di riceverlo nella nostra casa purché presto si possa trovare una famiglia per questo angioletto, una famiglia vera, che gli darà un nome vero e che gli voglia un sacco di bene per sempre. Ora il bebè è di là che piange sconsolato, nella culla di fianco a quella di David, che dorme invece beatamente. Io ho imparato da Luciana che i bimbi devono piangere e non essere cullati così continuo a scrivere col sottofondo dei suoi vagiti. Non credo che abbia fame perché ha preso il lattino da poco. Ma è stato tranquillo tutto il pomeriggio e non capisco cosa gli succeda ora. Stanotte, una delle ragazze si fermerà per dare una mano e dormirà a fianco dei due piccolini così ci dividiamo i compiti.
Noi siamo felici di questo nuovo regalo che riempie di vitalità la casa (a dire il vero, di grida di bimbi ne abbiamo tante in queste settimane, con l’inizio della scuola...). Ma ogni regalo significa uscire da se stessi, dalle proprio comodità e lanciarsi di nuovo alla ricerca del sogno di bene per chi ci sta a fianco. L’essenziale non si vede che con gli occhi del cuore, come spesso ricordiamo. E ora pure si sente, e come!!!
P.S. Credo che saremo d’accordo, dopo aver visto la sua foto.
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