Da oltre un mese non ci sentiamo... Meno male che Gianluca tiene aggiornato il blog...
Oggi volevamo mettere in comune una riflessione sulla Casa de los niños, così come è stata pensata e così come la vediamo riflessa in tutti quelli che ci accompagnano, nelle forme più diverse.
“La Casa de los Niños può moltiplicarsi in qualsiasi luogo.
Non è necessaria, all’inizio, nessuna struttura. Bastano due persone che desiderino essere strumento di bontà per qualcuno: per un bimbo, una persona anziana, un ammalato, una persona sola o un povero.
Ma devono essere almeno due persone per poter vivere tra di loro la fraternità. E devono distruibuire bontà, perché il bene, le cose buone, la bontà sono il principio che muove l’umanità e l’universo.
Ma non si tratta di distruibuire il bene ogni tanto, bensì le 24 ore del giorno. Le forme nasceranno da un profondo desiderio di bene: questo mette in moto la fantasia.
Il frutto di questo bene moltiplicato, di questa fraternità semplice sarà la pace, la vita armoniosa tra tanti.
Ma ognuno deve dare tutto di sè, con un’adesione sincera e traboccante di gioia.
Per quelli della Casa de los Niños che credono in Dio sarà necessario stare saldi nella preghiera, sempre. Gli altri che hanno un altro modo di credere o di non credere dovranno stare ben attaccati all’amore concreto, alla condivisione costante di gesti di affetto, tenendo sempre accesa la generosità del cuore.
E dagli occhi sgorgheranno sempre luce e gioia per quel qualcuno di:
“Dí a qualcuno che io sono qui!”
E sarà la nostra debolezza che farà breccia nei cuori, non tanto i nostri risultati positivi e neppure la straordinarierà dei nostri gesti.
La Casa de los Niños deve diffondersi perché ci sono tante sponde dell’umanità che dobbiamo esplorare, in cui incontrare tanti fratelli e sorelle da consolare, con cui condividere la nostra passione.
Dobbiamo continuare a seminare compassione e simpatia nei cuori delle persone che amiamo e che incontriamo.
La Casa de los Niños non nasce del calcolo, dalle nostre risorse e possibilità, ma dal sogno di affetto e di cose buone per molti.
Nasce dalla gioia dell’incontro, da storie che si intrecciano e che anelano tornare ad incontarsi.
Speriamo che la Casa de los Niños possa andare avanti e mettere radici in tanti villaggi, in tante città, in tanti Paesi del mondo là dove la poverta, l’emarginazione, la malattia e la violenza sono ancora realtà vive.
Dipende solo da noi, dal nostro impegno, dal nostro spirito.
La Casa de los Niños vuole essere un piccolo seme di bontà e di fraternità, senza discriminazione alcuna.
La sua radice sta nella debolezza.
Il suo obiettivo è l’amicizia sincera con i poveri e la simpatia con i piccoli.
Il suo linguaggio è la gratuità.
La sua forza è la condivisione piena e la fiducia nell’altro.
Il nostro capitale è la grande amicizia che ci tiene uniti.
A tutti noi è richiesta un’adesione libera, però totale!
La Casa de los Niños è qualcosa di molto piccolo nella storia però vuole essere un piccolo annuncio di bontà.
Ciò che ci unisce in tanti angoli del mondo sono i bambini, i poveri e gli ammalati, e per ognuno di loro possiamo mettere da parte un sorriso, un gesto di affetto, una sorpresa di bene.
Il bene non esce a luce pubblica: il bene è l’incanto della vita, e della nuova vita, quella che dà vita ai piccoli.
La Casa de los Niños vuole seminare bontà là dove ci troviamo.
Il bene è il sentiero e l’orizzonte delle nostre storie.
Vogliamo il bene.
Vogliamo diffondere il bene e raccontarci sempre cose buone”.
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