Casa de los Niños, 8 maggio 2011
Mercoledì scorso abbiamo ricevuto un premio inaspettato. A dire il vero, l’ha ricevuto una ragazza che vive con la propria famiglia nella cittadella e che sin da piccola è in contatto con noi. Si tratta di un premio internazionale sul tema della solidarietà a cui vengono educati i giovani e su come la vivono. Il premio consisteva in soldini per la ragazza e per l’istituzione che l’ha formata, cioè, per noi.
Si tratta del terzo premio che riceviamo in un anno.
Non è che ci preoccupiamo e ci muoviamo per andare in cerca di premi, ma siamo contenti di questi riconoscimenti perché significa che tante sofferenze vissute insieme portano anche qualche frutto. A dire il vero, di frutti ne vediamo tanti attorno a noi...
Io sono contento di questo premio perché viene consegnato a una ragazzina umile da una fondazione internazionale costituita da donne qualificate che si impegnano nel campo della solidarietà.
Mi piace pensare nel ruolo e nell’impegno di donne perché io ne vedo tante qui attorno che davvero sono protagoniste del bene e della speranza nella nostra associazione.
Non è che voglio fare delle disquisizioni su uomini e donne nel nostro agire, ma non ci fa male ogni tanto ricordare che se siamo arrivati sin qui è perché dietro si sono stati lo sforzo, l’umiltà e il coraggio soprattutto di tante donne. Ed è bello e doveroso riconoscerlo.
Un piccolo esempio, di qualche giorno fa.
Avevamo bisogno di medicine importanti per María René e per Wara, medicine che non si trovano in Bolivia.
Queste medicine sono arrivate, giovedì scorso, grazie alla tenacia e alla ricerca di una donna che non ci conosce personalmente e che lavora nella Regione Emilia Romagna. Probabilmente questa donna si è fidata di noi.
Avevamo chiesto aiuto, in questa ricerca, anche a medici e istituzioni importanti, ma sempre erano venuti fuori scogli burocratici che sembravano insormontabili. Ma qualcuno è stato dietro e si è preso a cuore questa necessità, ed anche gli scogli burocratici sono stati superati.
Siamo dunque contenti e ringraziamo, niente di più.
Ringraziamo per il bene che si può moltiplicare .
Ringraziamo per chi ha una giusta visione del bene e non si frena davanti ad ostacoli.
Ringraziamo per chi ci aiuta a guardare avanti con coraggio e con speranza.
Ringraziamo per chi è contento di accompagnarci in questa avventura e non vuole gli sia riconosciuto un ruolo da protagonista.
Ringraziamo per il tempo e l’intelligenza di chi dedica con gioia un minuto, un’ora, una giornata o tutta la sua vita ai bimbi, soprattutto quelli più ammalati.
Ci ringraziamo a vicenda e godiamo insieme pure dei premi, tenendo ben presente che il premio più importante per noi è la vita dei nostri bimbi.
E per loro noi vogliamo una vita bella.
... guarda caso che oggi è l’otto maggio e in Italia si festeggiano le mamme...
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