La Giudice, infatti, ha fatto azzittire due volte il Pubblico Ministero e gli Avvocati delle suore, dicendo loro che era meglio si attenessero ai fatti e non alle illazioni. E ha rimandato l’udienza a venerdì della prossima settimana, così magari loro pensano a fondamentare un po’ meglio legalmente le accuse contro di me. E noi, intanto, abbiamo il tempo di far vedere alla Giudice che si tratta di una Simulazione di Reato, con pena tanto per gli Avvocati che per il Pubblico Ministero.
Sono usciti mogi mogi dalla sala, mentre tutti noi eravamo euforici, dopo tanta tensione. La battaglia non è finita, ma la soddisfazione di oggi ha fatto bene a tutti.
Nel corridoio, uno degli Avvocati delle suore, che è amico di Candy e Ivana, due delle ragazze della Comunità che lavorano qui a casa, si è avvicinato per chiedere loro cosa facevano in Sala. Loro gli hanno risposto: “Cosa fai tu qui, inventando accuse senza fondamento contro di noi: noi lavoriamo per quella casa contro cui tu stai combattendo!” “E’ che voi non conoscete la verità dei fatti.” “La verità noi la sperimentiamo tutti i giorni nella casa dei bambini e ci riempie di orgoglio!” “Ma c’è anche la verità delle suore e se voi la conosceste vi rendereste conto di quanti errori e inganni commette Aristide.” “Di frottole ne sanno raccontare tante quelle suore, e voi ne sapete ben approfittarvene.” “Però potete sempre dire ad Aristide che noi siamo aperti a dialogare con lui: tutto si può risolvere con un dialogo convincente.” “Glielo diremo di certo, e ti faremo sapere!"
Quanti soldi vorranno quegli avvocati spudorati? Le suore lo sapranno presto!
Tornato a casa, mi sono corsi incontro gruppi di bimbi per abbracciarmi e per darmi il “benvenuto a casa”.
Gli avvocati delle suore non potranno mai sperimentare la commozione e la gioia di una famiglia come la nostra.
Ringrazio tutti per essere stati presenti con me, a sostenermi, a incoraggiarmi, a fare il tifo per la verità e il bene.
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