giovedì 5 novembre 2009

5 novembre notte

"C'è sempre il pericolo, nelle vicende del mondo e anche nelle debolezze della Chiesa, di perdere la fede, e così anche di perdere l'amore e la fraternità. La storia ci insegna, poi, che non si esprime un'autentica comunione senza un travagliato sforzo di riconciliazione"
Oggi è il giorno difficile, il giorno in cui dovremo affrontare insieme le incognite della giustizia. Ringrazio Suor Bruna che mi ha mandato nei giorni scorsi la frase qui sopra, che riassume il senso di quello che abbiamo vissuto con lei, con voi e che ho provato a risolvere dentro di me in questo periodo.

Non vogliamo perdere di vista il sogno di amore e fraternità che si costruisce ad ogni istante qui, nel nostro villaggio, ma anche fuori, nel silenzio, nel dolore, ma sempre con tanta gioia e amicizia tra tutti.

Ieri abbiamo propiziato una riunione in Santa Cruz con le Suore per vedere se c’era la possibilità di arrivare ad un accordo. Ero stato da Vescovo, domenica sera, per spiegare la situazione al fine di riprendere in mano rapporti logorati da tempo. L’ho fatto col desiderio sincero di guardare al di là di tutto quello che è successo negli ultimi anni, per ritrovare insieme la serenità necessaria per poter andare avanti e ricostruire fraternità. L’ho fatto ascoltando il cuore e i fratelli.

Con le Suore, a Santa Cruz, ha parlato ieri il Padre Antonio, che è l’amico nostro, il Presidente dell’Associazione qui in Bolivia. E’ andato anche il Vescovo, e questo è un bel gesto da parte sua. Abbiamo fatto una proposta noi, credendo sempre nel bene e richiamando le Suore alla loro coscienza sui fatti che loro conoscono bene. Si è aperta una porta, anche se loro non ci hanno fatto conoscere nessuna proposta di accordo che hanno detto ci manderanno nei prossimi giorni. Vedremo. Continuiamo a sperare in un accordo. Vale di più mettersi d’accordo che credere di aver ragione.

Purtroppo, sempre ieri, io e Tania siamo stati accusati di truffa, dal Pubblico Ministero, per aver complottato insieme la compravendita del terreno delle suore per interesse economico nostro e di terzi. Questa accusa gravissima deriva da una dichiarazione della Suora Provinciale che ha firmato con me il documento di compravendita, e che mi accusa di tutto, la stessa che si è incontrata ieri con Padre Antonio per trovare un accordo.

Che dire?

Che siamo lontani dalla verità e dalla giustizia, che siamo lontani dal Vangelo. Ma la verità, la giustizia e il Vangelo, quello che abbiamo imparato dai nostri genitori, umili e poveri, dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle più esperti, sono lì, nella porta del nostro cuore ferito, nella nostra fede vacillante, nella debolezza della nostra vita, nel dolore di tutti quelli che simpatizzano per noi, negli occhi dei nostri bimbi e nella certezza di bene che è stata seminata in tanti.

Alle tre del pomeriggio, alle otto italiane, mi troverò davanti ai giudici. Dovrò difendermi, ma non vorrei attaccare nessuno. Mi hanno detto che qui le maestre si troveranno con i bimbi della scuola e con le mamme per pregare. Per i bimbi sarà un momento di incontro forse spensierato, ma importante, per sentirsi parte pure loro del nostro sogno di fraternità. Per me sarà il segno bello di sentirmi abbracciato dall’innocenza. E tutti siamo certi che il bene trionferà.
Vi abbraccio forte!

.... E’ ancora notte fonda e i piccoli Manuel e Sebastían stanno piangendo. Forse si rendono conto del momento difficile per tutti o forse è solo mal di pancia...

Mi viene da ricordare quanto scrissi il giorno del primo incontro con le suore, proprio tre anni fa, alla fine di ottobre del 2006:

28 ottobre 2006 (erano le tre di notte come oggi)
Ciao!

Volevo pure dirvi che oggi, finalmente, ci siamo incontrati con le suore. La superiora è venuta da lontano e mi ha invitato a prendere un caffè nel centro, in modo da parlare con più tranquillità. E' di origine austriaca. Sono rimasto contento della conversazione. Faccio una sintesi. Le suore vogliono vendere tutto il terreno, incluso la casa dove risiedono (due case) perché lì non si trovano bene. Si tratta di circa 5 ettari. Lo vendono non con l'intenzione di farci un affare, ma neppure vogliono regalarlo. Il prezzo che hanno messo è di 5 dollari al metro quadrato. Un prezzo irrisorio, rispetto alla zona e agli altri terreni che abbiamo visto. Il totale sarebbe di circa 250.000U$ (200.000 €). Chiedono che le suore possano fermarsi un anno, dal momento della vendita, finché non trovano un'altra sistemazione. A me è parso tutto molto ragionevole e ho risposto che saremmo contenti di comprare tutto il terreno, soprattutto perché ci dà la possibilità di realizzare lì tutto quello che abbiamo in mente. Anche il prezzo è molto inferiore a quello che avrei immaginato. I soldi non li abbiamo, ma potremmo darli in varie quote. Abbiamo circa la metà e credo che, se le cose vanno bene, potrei chiedere qualche prestito ai miei parenti, tanto per dare un'idea. Il posto è molto buono. Voi cosa ne pensate? La cosa sarebbe quasi immediata. Lunedì andrò dalle suore per vedere bene il terreno e per prendere in considerazione i documenti di proprietà.
Oggi María René non sta bene: è molto spenta, non mangia e non beve. Dorme... La diarrea le è passata, ma ha qualche altro disturbo che non riusciamo a identificare. Sono un po' preoccupato, anche se la sua dottoressa, con cui ho appena parlato per telefono, mi ha detto di stare tranquillo. E' molto strano, per me, non vedere sorridere MR..., e vederla tutta mogia mogia...
Vediamo come passa la notte...
Vi abbraccio!
Ari


Questo messaggio di tre anni fa mi aiuta a ricordare che non ci interessava il terreno, l’affare, come dice l’accusa di oggi: “delitto di truffa per interesse economico nostro e di terzi.”

Ci preoccupava, allora come oggi, la salute dei nostri bimbi.

E’ triste e duro dirlo, ma è la verità: alle suore, che dicono di essere figlie di San Francesco, interessano i soldi e per racimolarli sono disposte a dire tutte le bugie del mondo e a mandarci in carcere.

A noi ci preoccupa invece che i bimbi stiano bene, e che i nostri bimbi, le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri fratelli e le nostre sorelli, che tutti noi possiamo coltivare nel cuore la gratuità per costruire insieme una fraternità bella, senza interessi, senza rancori, senza giudizi, senza condizioni, senza divisioni, senza barriere di fede o scelte personali.
I bimbi, con la loro innocenza e semplicità, continuano a insegnarcelo. Bello se possiamo assomigliarci e diventare come loro.

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