domenica 2 maggio 2010

Un palloncino rosa per Jacky.

“Oggi pensavo che la nostra vita, la vita di ognuno di noi é segnata da cose belle che sono: i sogni, le piccole conquiste, i gesti dettati dall’amore; e da cose meno belle che sono: i dolori, le mancanze, gli errori. Tutti facciamo ogni giorno questa esperienza e siccome trasuda dalle piaghe aperte del nostro essere dovremmo imparare a non giudicare mai nessuno perché non siamo migliori di nessuno.




Stasera pensavo che siamo fortunati perché Paola (la mamma gravemente ammalata ospite da noi per cinquanta giorni) ci ricorda, nel suo estremo tentativo di afferrarsi alla vita, nella sua lotta dura per arrivare al Cielo, che non c’é tempo da perdere e che il senso vero del nostro essere qui si concentra in un solo gesto di delicatezza versato sul suo corpo martirizzato dalle piaghe di una malattia crudele”.



Non è un pensiero di oggi ma del 7 maggio 2008. Ma può servire anche oggi, a due anni di distanza, per riprendere il senso di alcune scene della nostra vita, della nostra casa e della nostra cittadella.



E’ notte ed è silenzio intorno dopo una domenica di riposo e dopo un primo maggio che abbiamo condiviso con le nostre famiglie in una festa semplice che abbiamo chiamato: “festa della solidarietà” e che ci ha visti protagonisti del primo matrimonio di una delle nostre famiglie celebrato con commozione, come diceva giustamente il Padre Antonio, nella splendida e originale cattedrale della natura, nel parco qui fuori.



... La polizia si è appena ritirata dalla nostra casa riconsegnandoci una delle nostre mamme (l’ultima accolta qui con noi) ricuperata ubriaca per strada, con la figlioletta più piccola insudiciata perché caduta dalle sue braccia ed altre due bimbe che, pur piccole, da tempo vivono lo spettacolo di una mamma che non ce la fa da sola a sollevarsi e che è vinta spesso dall’alcool. E non è l’unica.



Stanotte la bimba piccola è accolta da un’altra delle nostre famiglie, con un’altra mamma che potrà allattarla con delicatezza. Le altre due figliolette sono state rifocillate e custodite dalla cura dei nostri amici mentre noi eravamo in visita all’ospedale. La loro mente dovrà riempirsi piano piano di ricordi buoni.


... Approfittando la bella giornata di autunno, con un cielo caldo e splendido, siamo usciti nel tardo pomeriggio con l’intenzione di portare i bimbi al circo, ma purtruppo l’orario non era appropriato così abbiamo deviato il desiderio di svago per i bimbi verso un vicino parco-giochi, un parco strapieno i bimbi e famiglie. I nostri nove eroi erano felici lo stesso. Dopo essere scesi dalla macchina ed entrati nella marea di gente, dopo un po’ mi giro e vedo avvicinarsi una signora e donare emozionata un palloncino rosa a Jacky. Mi stupisce questo gesto di gratuità bella di cui non intuisco la motivazione. Ci pensano Giulia e Giada (le ultime due amiche arrivate qui con noi) a darmene ragione. E’ che Jacky, appena scesa dalla macchina, si è aggrappata a una signora per salutarla e darle spontaneamente un bacio, pur senza conoscerla. E questa signora, commossa per questo gesto così semplice e delicato di bimba, qualche istante successivo, ha voluto contraccambiare con un gesto altrettanto semplice e bello: regalando a Jacky un palloncino rosa comprato magari lì per lì.


... Jacky è una bambina che tra poco compirà 12 anni, che da tanti anni –troppi- non ha una famiglia propria e che per questo motivo ha vissuto in tanti centri ma che è stata rifiutata per il suo carattere, per la sua malattia, per il suo umore che cambia da un momento all’altro, per i suoi capricci, per la sua difficolta nel camminare, per la necessità di cure speciali, perché non sa nè leggere nè scrivere, perché ha una valvola nel suo corpo perché il suo cervello ho degli scompensi, e soprattutto perché non entra nei canoni di “bimba normale”. Jacky difatti è una bimba “speciale” che non è mai sazia, di cibo, ma soprattutto di affetto.


Questa bimba, che magari rimane indietro quando scendiamo dalla macchina e che noi pensiamo inconsciamente che rimarrà indietro sempre nella vita è capace di sorprenderci nella marea di gente che ci circonda per la sua balzana normalità e spontaneità, e i suoi gesti “originali” illuminano con sprazzi di incoscienza infantile un pomeriggio già bello di per sè, muovendo all’amore, allo stupore e alla commozione altri cuori.


E i gesti buoni si moltiplicano.


E allora ti viene da pensare che con i bimbi i parametri di normalità che portiamo dentro di noi sono una beffa e una stupidaggine, e che al fianco di Jacky possiamo essere spettatori di un orizzonte di vita che ci sorprenderà sempre e che vedremo sempre regali, semplici e colorati, spuntare d’improvviso alle nostre spalle.



Stasera pensavo che siamo fortunati...


... un bacio, ... un palloncino rosa regalato a Jacky, ... la polizia in casa, ... una mamma ferita nella sua dignità e una figlioletta caduta per strada..., tesori di vita vissuta –nella drammaticità e nell’incoscienza-, raccolti e comunicati nel silenzio notturno della nostra vita, della nostra casa, della nostra cittadella.

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