María René ha compiuto 6 anni! Ha superato la soglia dei 5 anni, ha superato le peggiori previsioni mediche ed è lì che cresce felice della vita! Sa già leggere e sa inventare storie fantastiche di bimba. E’ il quinto compleanno che festeggiamo insieme a lei! Ricordiamo con timore quel primo compleanno accanto al suo letto di ospedale, quando da poco l’avevamo conosciuta. Lei che non aveva espressioni serene sul volto per troppo tempo oppresso dal dolore e marcato solo dal chiudere-aprire delle sue palpebre.
María René è uno dei simboli della nostra casa, una delle storie belle che oggi contempliamo con orgoglio dalla nostra finestra dei sogni realizzati. Lei è pure una bimba capricciosa, come quasi tutti i nostri bimbi. Significa che è una bimba come tutte le altre, che fa della nostra casa una casa normale, che deve crescere e che deve migliorare. Ma è pure il segno del trionfo del bene, del trionfo dell’amore e dell’amicizia, del credere e dello sperare contro ogni evidenza.
María René è un frutto che abbellisce il giardino di vita e di dolore che cresce qui con noi, e ci accompagna e arricchisce il nostro cuore e ha aperto una scia per continuare a seguire la luce del bene, nonostante tutto. Ringraziamo Dio per la vita di María René e degli altri bimbi che sono venuti dopo di lei a riempire di gioia la nostra casa e il nostro cuore, la nostra famiglia grande.
E proprio in questi giorni è arrivato pure... Non ha nome ancora: non sappiamo come chiamarlo. Ci è stato regalo all’improvviso, da un momento all’altro, per una chiamata telefonica dei responsabili locali degli minorenni. Ha solo due mesi: pure lui è ammalato, ma non sappiamo quanto. Credo che non abbiamo avuto neppure il tempo di fargli una foto. L’altra sera, quando siamo stati avvisati del suo arrivo, abbiamo riunito tutte le mamme della cittadella e molte di loro, che di figli ne hanno già tanti!, si sono offerte con entusiasmo per riceverlo visto che qui a casa, in questi giorni, abbiamo il nostro daffare per contenere gli slanci e le sorprese di Jacqueline.
E così, il nostro piccolo senza nome, è ospite di una delle nostre famiglie. Una famiglia felice di riceverlo e di prendersene cura. Come si chiamerà questo bimbo, che dorme sempre, che ha una faccetta dolce e bianca? Non l’abbiamo ancora deciso, ma possiamo deciderlo insieme.
Marzo è decisamente il mese degli arrivi per noi: negli anni scorsi, durante questo mese sono arrivati Sebastian, Manuel, Evita e Jhonatan. Ed ora il piccolo senza nome. Siamo un po’ matti a ricevere bambini così piccoli, ma alla fine la necessità fa crescere la solidarietà tra tutti e tutti ne godiamo.
Quando l’altro giorno siamo stati a visitare questo bebé in un centro dello Stato dove era stato “parcheggiato” temporaneamente, siamo rimasti sconvolti dalle condizioni in cui sono tenuti tanti bimbi abbandonati. Ne abbiamo visti 26, piccolini e tutti ammalati, tutti nella loro culla, quasi immobili o in pianto per la malattia. Ci hanno fatto tanta pena e avremmo voluto portarceli tutti a casa... Chissà..., chissà che non si apra qualche porta di speranza per questi bimbi, qui da noi..., ma non possiamo giocare con la vita per ciascuno di loro...
Alla fine di questo messaggio, che parla di vita, di bimbi, di speranza, vorrei chiedere a ciascuno una preghiera, una preghiera secondo lo stile di ciascuno, di chi sa pregare e di chi non sa pregare e non l’ha mai fatto e non lo farà mai. Domani è un giorno importante per questa vicenda legale assurda che ci tiene oppressi da tanti mesi.
Domani si decide se andremo in carcere o se finalmente verrà fuori la verità. Da tempo ci tengono in sospeso assicurandoci che la verità sta venendo fuori, visto che ormai tutti la sanno, pure i giudici, ma siamo ancora in sospeso. Domani si decide. Non decideranno i giudici che finora non hanno dimostrato per niente di essere servitori della verità e della giustizia. Deciderà l’amore di tutti noi, di tutti voi che ci volete bene e ci accompagnate con affetto in questa bellissima seppur dura avventura. Deciderà la vostra preghiera, il vostro esserci vicini, accanto a noi. Questa volta siamo tranquilli e sicuri che verrà fuori la verità, che risplenderà il bene, finalmente.
Ma volevamo che ognuno di voi ne fosse partecipe, volevamo che ognuno di voi ci fosse accanto in questo momento, come sempre, ma con un abbraccio del cuore un po’ più grande e più stretto. Speriamo che domani sera possiamo saltare di gioia tutti insieme e che presto possiamo rivederci. Sarebbe un regalo bello per tutti, in questo mese di marzo che segna l’arrivo di tanti regali per la nostra casa, che segna l’arrivo della primavera per voi che siete dall’altra parte del mondo! Vi ringrazio e vi abbraccio sin d’ora.
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