2 giugno 09 ... dopo il silenzio di queste settimane, mi rifaccio vivo...
Oggi è tornata a casa dall’ospedale Celestina, la nostra bimba di Karpani, che ha vissuto un grave problema polmonare dall’inizio dell’anno e che ora sembra definitivamente sotto controllo.
In ospedale è rimasta Wara, la bimba con AIDS, di 6 anni, che pochi conoscono perché solo da alcune settimane vive con noi insieme alla mamma Matilde. Anche Wara ha un grave problema polmonare, oltre ad un braccio rotto, ma i medici non riescono ancora a saltarcene fuori.
Celestina e Wara erano nella stessa stanzetta di ospedale, meno male, e si facevano compagnia, pur condividendo da poco tempo la loro amicizia. I primi giorni di ospedale sono stati duri per tutte e due: silenzio e dolore, rabbia e sconforto; non ne volevano proprio sapere di essere ritornate là perché, coincidenza non certo piacevole, entrambe erano state in ospedale nel mese di gennaio e febbraio. In quella occasione conoscemmo a Wara e sua madre. Altra coincidenza, ma questa volta piacevole: Wara significa Luna, nella lingua di qua, e Celestina è bella come il cielo azzurro che accoglie la luna al mattino presto in queste splendide giornate di fine autunno.
Wara ha passato gran parte della sua breve vita in ospedale, ripetendo un poco la storia di María René. Solo dagli accertamenti sulla morte del padre, i medici si sono resi conto della profonda radice della malattia ... Celestina, fino a qualche mese fa, ha vissuto come Heidi, spensierata sulle sue silenziose montagne, a 4.000 metri, in mezzo a una povertà estrema, curando felice le sue pecore e correndo a mozza fiato con i suoi amichetti.
In ospedale, Wara e Celestina si sono fatte amiche e ognuna curava l’altra, nonostante i tubi delle flebo che martoriavano i loro corpicini, sulle mani, sulle braccia, sul collo e sui piedini. Avevamo regalato un innocente giocattolo da dottori e tutte le volte che passavamo a visitarle erano sempre lì a misurarsi la pressione, a farsi punture, eccetera. Come dicevo, passati i primi giorni di sconcerto e rabbia, le sentivamo ridere felici appena arrivati nel loro corridoio. Sara ha potuto fare foto furtive nel reparto e spero proprio possano circolare perché ognuno possa rendersi conto di queste impressioni mie.
I volti di Wara e Celestina sono l’espressione dell’incantesimo dell’amore che riesce a far tacere il dolore più grande. E’ stato difficile separare oggi le due bimbe, le due amichette... Speriamo davvero che domani dimettano pure Wara...
Nella stanza di ospedale, insieme a loro, c’è pure un bimbetto di circa due anni, Cristian, che sta veramente male. Una meningite lo ha ridotto quasi a uno stato vegetale nel suo lettino, non sappiamo se sarà per tutta la vita... Non dice una parola, non si muove e si lamenta sempre... Era commovente vedere Celestina –come una perfetta infermiera-dargli il latte con una siringa, e asciugargli la bocchina con un tovagliolo... Ci sono esperienze della vita che non si possono raccontare e dire bene con le parole ma che si colgono solo con gli occhi del cuore, come ben sappiamo... Oggi, quando Celestina gli ha dato un bacio per salutarlo, lui si è messo a piangere sconsolato...
Adesso ho una riunione e poi continuo.... Un abbraccio!
Nessun commento:
Posta un commento