Questo primo messaggio del 2012 è per comunicare a tutti che oggi, 30 gennaio, nel pomeriggio, celebreremo il battesimo di Evita.
Si tratta di una data significativa perché il 30 gennaio è anche il compleanno di Sandra, la sua mamma. E’ per questo che i familiari di Sandra hanno scelto la coincidenza di questa data per una decisione importante per la vita della bimba.
Sono anche 5 mesi che Sandra se n’è andata..., il 30 agosto...
Ci siamo riuniti, in questo fine settimana, con tutte le persone che portano avanti la vita della cittadella, per vedere insieme il cammino da interprendere in questo nuovo anno iniziato da poco. Sono stati due giorni importanti, in cui abbiamo avuto modo di rileggere ed approfondire gli scritti di Sandra nella sua ultima settimana. E Sandra ci ha accompagnati.
Il nostro desiderio è quello di essere una comunità aperta ma con una forte coesione interna, tra tutti noi che siamo qui, ma anche con una grande amicizia con tutti voi che ci seguite con affetto dall’Italia ed ora anche da tante altre parti del mondo.
Stiamo cercando una nostra identità, una fisionomia propria che possa identificarci come “Casa de los Niños”.
E’ ormai conclusa la costruzione delle casette per le nostre famiglie. Ora è il momento di creare famiglia tra tutti su basi di verità, debolezza e libertà.
Crediamo che si tratta di una sfida possibile e questa speranza mantiene viva la nostra mente e aperto il nostro cuore.
Ci crediamo e ci speriamo!
Abbiamo visto in questi due giorni tanta disponibilità e tanta sapienza semplice.
Tanta voglia di camminare insieme verso obiettivi buoni, mettendo in gioco quello che ognuno è, condividendo la propria storia.
Eravamo quasi 40 persone, un buon gruppetto.
In un momento a parte, abbiamo invitato anche le nostre famiglie, quelle della cittadella che sono una settantina, a partecipare con noi di questa sfida. Abbiamo chiesto ad ognuna di tirare fuori quello che ognuna di loro può dare, dopo aver ricevuto tanto. E c’è stata una risposta di grande adesione.
Camminare al passo con quasi 400 persone sembra un’impresa, ma ci lanciamo con una fiducia forse ingenua.
E nel pomeriggio ci ritroveremo per il battesimo di Evita...
Lei arrivò qui da noi il primo marzo del 2007, con il volto bruciato dagli zii e dai nonni che non accettavano i suoi capricci di bimba. E la castigavano con crudeltà. Ma la bimba di 3 anni era stata abbandonata dai genitori per cui i capricci erano più che giustificati. Trovò subito il suo posto e il suo ruolo nella nascente casetta dei bimbi. Infatti, tutti gli altri bimbi di quel tempo la rispettavano con timore e simpatia!
Ora Evita è una bimba bellissima, con poche cicatrici in volto. Ma noi non capiamo se il suo cuore presenti tracce di cicatrici per la doppia perdita della mamma...
La vediamo giocare felice con gli altri bimbi. E ci chiediamo timorosi cosa sarà della sua vita...
La stringiamo con affetto al petto ogni volta che ci incontriamo con lei. E lei ci ricambia con un gran sorriso.
Il battesimo è un dono, fatto di gesti ed elementi semplici. Rappresenta un orizzonte di speranza: apertura a una vita bella. Ed Evita, come ogni bimbo che ha sofferto tanto, se la merita proprio questa speranza di vita bella.
Noi siamo qui, tutti insieme, per accompagnarla con tanto affetto.
E c’è anche Sandra con noi!
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